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Nasty Kixx In Action 1Nasty Kixx in Action 2 Trashcan Dan

Il loro ultimo demo “Just another day” è arrivato come una saetta a ciel sereno! Una band matura che per qualche incomprensibile mistero del music-biz non è ancora stata ingaggiata da nessuna label. Così, con la ferma convinzione che i Nasty Kixx meriterebbero tutt’altro tipo d’attenzione da parte di tutti i rockers europei, non ho esitato a contattarli e a spostarmi via cavo fra le lande svedesi per mettere a segno un’altra buona intervista. Lascio la parola a Trashcan Dan (vocals,guitar,organ), Fabio Esteban (guitar) e Bastard (drums, backing vocals) per meglio approfondire il discorso su alcool, sbronze e impressioni musicali varie ed eventuali. Nasty Kixx for you all!!!

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Ciao ragazzi, allora volete raccontarci la vostra genesi? Quando siete nati, ho visto che avete alle spalle altri 3 demos?
Trashcan Dan: I Nasty Kixx sono nati ad un party estivo, sotto l’effetto di una bottiglia di Tequila, nel 1998. Allora avevamo Dr. Rowdy al basso, ma dopo un po’ sparì, così Dr. Denial lo rimpiazzò salvando la band.

Non ho avuto modo di ascoltare le vostre precedenti produzioni, secondo voi quali sono le principali differenze fra il materiale precedente e “Just another day?
Trashcan Dan: I nostri primi tre demo sono stati registrati assieme a Rowdy ed erano davvero grandi, ma “Just Another Day” e le nuove canzoni sono fottutamente migliori!!! Mostrano come siamo cresciuti sia come musicisti che come compositori.
Bastard: Direi che questo demo presenta una serie di canzoni più “pensate”, ed ogni membro è ora coinvolto nel processo di scrittura. Inoltre stiamo migliorando tutti noi con i nostri strumenti…
Fabio Esteban: Eravamo troppo ansiosi di avere le canzoni finite. Adesso se qualcuno ha un nuovo riff su cui non riusciamo a costruire nulla di buono, lo lasciamo semplicemente lì e rimaniamo in attesa di venircene fuori con qualche buona idea. Sono inoltre d’accordo con i commenti di Bastard.

“Just another day” è diventato uno dei miei ascolti preferiti, lo trovo maturo, di classe, ben arrangiato e le linee melodiche sono tremendamente accattivanti. Da dove nasce il particolare feeling che riveste ogni canzone di questo lavoro?
Fabio Esteban: Grazie Molte! In realtà non so risponderti. Scrivo semplicemente riffs che mi piacciono, non provo ad forzare le mie composizioni in un certo modo. I nuovi pezzi ad esempio sono venuti fuori più maturi, ma sempre con quel suono caratteristico dei Nasty Kixx.

Vorrei che siate voi stessi a descriverci, con i dovuti aggettivi, la particolare atmosfera che regna in questo “Just another day”!
Fabio Esteban: Beh, come ti dicevo, improvvisiamo e veniamo fuori con determinati riffs. La regola è che se un riff piace a tutti allora lo teniamo. Credo che il nostro tocco un po’ “sognatore” derivi dal fatto che personalmente ascolto molto bands come Led Zeppelin, Blue Oyster Cult e così via.
Bastard: E’ più un’atmosfera scura e seria che un’atmosfera glam da party, ma ovviamente ciò non significa che siano canzoni non adatte a far festa, anzi!

“Just another day” mi ha ricordato gli ultimi lavori dei The Hellacopters, pure mantenendo una sua identità ben precisa. Apprezzate questa band? Quali sono le vostre principali influenze: vedendo la copertina di “just another day” e qualche vostra foto si direbbe New York Dolls, Kiss, Guns’n’Roses?
Trashcan Dan: Gli Hellacopters sono grandi!!! Ascolto molta musica ed ho I miei periodi di fissa come puoi immaginare. Sono recentemente uscito da un periodo pieno di Bob Dylan, ed ora ascolto Johnny Thunders e I New York Dolls tutto il tempo!! Hanoi Rocks, Guns N’Roses, Motley Crue; potrei andare avanti all’infinito, ma non lo farò!I
Bastard: Tutti noi amiamo gli Hellacopters e le bands che hai menzionato sono state una grossa fonte d’ispirazione per molti di noi. Personalmente sto ascoltando molto Rocky Erikson, New York Dolls, Hellacopters, Johnny Thunders e Ramones.
Fabio Esteban: Penso che gli Hellacopters siano una delle migliori bands in circolazione al momento, assieme a Turbonegro, Gluecifer e Hives tra gli altri. Mi hanno influenzato molto anche tante bands degli anni 70.

La mia canzone preferita dell’intero lotto è la conclusiva “it’s a long way to the top”, se ho ben capito racconta della storia di tutti quei rockers che passano attraverso mille difficoltà prima di arrivare al meritato successo! Solo con la caparbietà e la grinta si può giungere dove si vuole. Che ci dite a riguardo, come vi è uscito questo piccolo “gioiello”?
Trashcan Dan: Sono contento che ti piaccia! Le parole provengono direttamente dal cuore, parlano di me e della band. Ho semplicemente dato uno sguardo alla mia vita e le parole sono uscite da sole. La lunga scalata verso la cima è stata nella mia testa per molto tempo e si adattava benissimo al resto della canzone! Non ho davvero molto altro da aggiungere. E’ una grande canzone e penso che molta gente possa identificarsi in essa.

“A bastard song for you, all the kids that went wrong”, qual è il concetto che sta dietro alla opener “bastard song”, con tanto di citazione agli Stooges e agli Stones?
Bastard: In linea di massima "Bastard song" racconta di me stesso che bevo rum davanti allo stereo esprimendo il mio stato d’animo. La musica era già scritta, ma mancavano le parole. Io poi diedi tutto a Dan, che la apprezzò ed aggiunse qualcosina!

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In sede di recensione ho detto che non c’è monicker più azzeccato di “Nasty Kixx” per definire la vostra proposta musicale: mantenete nei testi e nell’attitudine la cattiveria del rock’n’roll ma le vostre songs non hanno mai una elettricità spigolosa o invadente. Sono molto spesso rette da un feeling trasognate e dolce come un bacio! Siete d’accordo con me su questa interpretazione, e più in generale perché avete scelto di chiamarvi “Nasty Kixx”?
Trashcan Dan: Ci chiamavamo semplicemente Nasty, poi a Bastard venne la brillante idea di aggiungere Kixx al nome. Penso sia un grande nome, troppo buono da gettare via.
Fabio Esteban: Sono d’accordo! Volevamo un nome sleazy quando iniziammo nel 1998 come glam rock band anche se non avevamo ancora vestiti strani e make-up. I l nostro sound è cambiato nel frattempo, ma abbiamo tenuto il nome perché non volevamo ricostruirci una nuova reputazione partendo da zero.
Bastard: Nei nostri primi giorni ci siedevamo semplicemente a cazzeggiare cercando nomi che suonassero 80's, fin quando trovammo Nasty. Dopo i nostri primi concerti aggiungemmo Kixx. Penso che funzioni bene!

La vostra ultima fatica in studio dimostra la vostra abilità nel processo di songwriting, ogni minimo dettaglio è particolarmente curato. Quale approccio compositivo avete usato riguardo la stesura delle songs?
Trashcan Dan: Beh, ogni canzone ha un approccio diverso in questo senso, ogni volta è diverso. Il testo di “Feeling Bored” e “It’s a long way to the top” sono stati scritti da me, sono semplicemente emozioni che provavo e che avevo bisogno di scaricare, e la musica si adattava molto bene a quelle parole. “Bastard Song” è stata scritta da Bastard, mi sono limitato a cambiare giusto qualche parola affinchè si adattasse alla mia linea melodica. Avevo cinque versioni differenti del testo di quella canzone, ma nessuna di esse mi soddisfaceva. Quando Bastard mi mostrò i testi pensai che erano quelli davvero esatti per quella musica. E non ho affatto problemi a cantarli perché mi sento davvero legato a quelle parole.
Bastard: Probabilmente diamo ad ogni song il tempo di crescere, provandole fino alla morte e scartando la roba mediocre.
Fabio Esteban: La maggior parte delle canzoni sono state composte nella nostra sala prove. Qualcuno propone uno o due riffs nuovi e iniziamo semplicemente a jammare.

In questi anni quali sono stati i vostri migliori live shows? Le date che vi sono rimaste particolarmente impresse per qualche particolare motivo?
Trashcan Dan: Penso che miglioriamo ad ogni concerto, così il prossimo è ogni volta il migliore.
Bastard: Direi un concerto che abbiamo fatto in un bar o ad un party.
Fabio Esteban: Fino adesso il mio preferito è quello al Ludvika City Park Festival. 600 persone di fronte a noi ed alcuni conoscevano i testi e cantavano addirittura insieme a noi. Davvero emozionante.

Da dove saltano fuori i curiosi monicker che utilizzate? “Bastard”, credo il tuo nick sia un complimento…
Trashcan Dan: Mi chiamavano The King Of Sleaze, ma ho rinunciato a quell’appellativo, ora sono semplicemente Trashcan Dan.
Bastard: Grazie amico! Abbiamo semplicemente scelto nomi che si adattavano bene, usando una giusta dose d’autoironia.
Fabio Esteban: Volevamo degli alias come qualunque altra band in quell momento. Oggi non m’importa più di qual'è il mio soprannome. Per me è importante diffondere la nostra musica...non m'importa di avere un soprannome figo.

Sulla copertina di “just another day” troneggiano bottiglie di alcolici vari! Quindi immagino che siate degli intenditori, ma una ragazza svedese durante un concerto mi ha spiegato che dalle vostre parti sono particolarmente inflessibili con chi guida nel cosidetto “stato di ebrezza”! E’ vero? i controlli sono cosi ferrei dalle vostre parti? Che ne pensate a riguardo…
Bastard: Nonostante alcuni di noi tendono a bere un po’ troppo non dovresti prendere la copertina troppo seriamente. E’ più nell’ottica di questa scena dell’”Oh yeah, siamo così rock n’roll!”. Bastard dice: bevi, bevi tanto se vuoi, ma cazzo, stai lontano dalla mia macchina e dal mio pavimento pulito, man!

Ragazzi l’intervista è conclusa, spero che possiate al più presto raggiungere il meritato successo e di vedervi suonare qua in Italia! Spazio libero concludete come meglio vi pare…
Bastard: Sentitevi liberi di mandarci domande, foto nude (ragazze possibilmente), comprare I nostri demos, metterci sotto contratto e qualunque altra cosa!
Fabio Esteban: Grazie mille per quest’intervista! Spero davvero di poter venire a suonare in italia un giorno. Nel frattempo potete fare vostro il nostro nuovo cd che sarà fuori verso la fine di luglio. Comprenderà 3 o 4 canzoni più il video di “Bastard Song” e forse anche quello di una delle nuove canzoni. Troverete maggiori informazioni sul nostro official website.

Intervista realizzata da Bruno Rossi.
Traduzione realizzata da Tony Aramini.

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